(ANSA) – ROMA, 22 FEB – “Uscire dall’inerzia” e convocare, a distanza di oltre un anno dalla sottoscrizione del vecchio contratto 2016-2018, il tavolo con i sindacati per definire la chiusura della cosiddetta coda contrattuale che interessa tra l’altro profili relativi alla tutela della salute e ai rischi professionali. E’ quanto chiedono in una lettera al premier Conte e ai rispettivi ministri i sindacati della Polizia e della Polizia Penitenziaria Siulp, Siap, Silp-Cgil, Sappe Osapp, Uilpa, Sinappe, Fsn-Cisl, Uspp, Fsa-Cnpp, FpCgil sottolineando che è necessario al più presto “per far cessare le ingiuste e perduranti sperequazioni che si stanno consumando ai danni delle donne e degli uomini in uniforme”.
Al governo le organizzazioni sindacali chiedono inoltre un “maggior impegno” anche per quel che riguarda il nuovo accordo economico 2019-2021, visto che le risorse sino ad ora stanziate, dicono, “corrispondono ad un aumento medio lordo pro capite pari a circa 18 euro”. “E’ meno – dice la Cgil – dell’ultimo contratto siglato col governo Gentiloni”. E’ necessario infine, concludono i sindacati, avere “chiarezza per quel che riguarda la neo istituita area negoziale dirigenziale di polizia” e una “rapida conclusione del confronto in relazione all’ipotesi di decreto legislativo correttivo per il riordino interno delle carriere”. Uomini e donne “di questo nevralgico settore, che assicurano un presidio di stabilità a garanzia della tenuta delle istituzioni – concludono i sindacati – meritano un concreto impegno da parte dell’esecutivo, per rimuovere le insopportabili criticità provocate dal perdurare delle sperequazioni”.