Ufficio Immigrazione Questura di Roma: rischio troppo alto.
Un somalo si rifiuta di comunicare le proprie generalità e provenienza, in preda a convulsioni, febbre altissima e perdita di sangue dal naso si accascia al suolo. Isolate le sale con cui è stato in contatto.
Roma, 13 ottobre 2014 (SRN) - E' successo questa mattina all'Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, presso lo sportello della Sala Profughi. Un cittadino somalo con un fazzoletto alla bocca che perdeva sangue dal naso a fiotti, con febbre molto alta, si è improvvisamente accasciato al suolo mentre era in attesa presso lo sportello della sala profughi. Chiamato immediatamente il 118, il personale sanitario giunto sul posto, una volta apprese le sintomatologie, si teneva a distanza dallo straniero in attesa di disposizioni per circa 20 minuti, mentre i colleghi facevano da cordone e si sinceravano delle condizioni di salute del malcapitato.Solo dopo diverse telefonate il personale del 118 accorreva in ausilio, mentre il personale sanitario della Polizia di Stato nel frattempo giunto sul posto, disponeva la chiusura al pubblico dell’Ufficio.
La paura dei sanitari intervenuti sul posto, la dimostrazione del loro timore rispetto alla situazione di rischio in cui si sono trovati, la dice lunga sull’effettivo pericolo al quale quotidianamente sono esposti i colleghi a contatto con gli immigrati!
Il Siulp chiede immediatamente ai settori competenti, di disporre di corsi formativi specifici circa le procedure comportamentali da adottare in simili situazioni. Chiede un maggiore impegno dell’amministrazione ad ogni livello, per migliorare le condizioni di lavoro del personale esposto irresponsabilmente a questo rischio.
Il Siulp chiede un urgente intervento finalizzato a migliorare le procedure di identificazione di questa "marea" umana che si dirige verso il nostro paese e ponendo a rischio la salute dell’intera comunità.
Il segretario generale Saturno Carbone